WELFARE – A Welfare Index Pmi premiati gli imprenditori di Confartigianato campioni di welfare aziendale
Galvanica Sata Srl di Castenedolo (Brescia), Inel Elettronica di Mussolente (Vicenza), Dario Rino di Dario Andrea & C di Belfiore (Verona), Metal.B Srl di Marano Vicentino (Vicenza), Effebi Arredamenti Snc di Cantù (Como), Equilibrio e Benessere Srl di Villa Poma (Mantova): sono le imprese di Confartigianato che oggi hanno ricevuto il Premio Welfare Index Pmi nella categoria artigianato per le loro iniziative di welfare aziendale e i progetti per la tutela della sicurezza e del benessere dei dipendenti.
I titolari delle aziende hanno ricevuto il riconoscimento durante l’edizione 2021 di Welfare Index Pmi, svoltasi oggi a Roma e promossa da Generali Italia con la partecipazione di Confartigianato, Confindustria, Confagricoltura, Confcommercio e Confprofessioni.
Nel corso dell’evento, al quale è intervenuto il Delegato del Presidente Confartigianato al Lavoro e Bilateralità Dario Bruni, è stato presentato il Rapporto Welfare Index PMI 2021 sullo stato del welfare nelle piccole e medie imprese italiane, giunto alla sesta edizione, che ha coinvolto più di 6000 imprese di tutti i settori produttivi e di tutte le dimensioni.
Dal Rapporto emerge che il welfare aziendale genera impatto sociale: le piccole e medie imprese italiane hanno avuto un ruolo centrale nell’affrontare l’emergenza Covid-19 ed è aumentata la consapevolezza del loro impatto sociale attraverso iniziative di welfare aziendale. Oggi le PMI sono fondamentali per la ripresa e rinascita del Paese e le loro strategie di welfare aziendale sostengono le priorità del PNRR: Salute, Donne, Giovani, Famiglie e Comunità.
Il Rapporto Welfare Index PMI 2021 è stato illustrato alla presenza di Andrea Orlando, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali; Anna Ascani, Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico, Marco Sesana, Country Manager & Ceo Generali Italia e Global Business Lines; Massimiliano Giansanti, Presidente Confagricoltura; Gaetano Stella, Presidente Confprofessioni; Dario Bruni, Delegato del Presidente Confartigianato al Lavoro e Bilateralità; Maurizio Grifoni, Presidente Fondo FON.TE Confcommercio; Maurizio Stirpe, Vice Presidente Confindustria per le Relazioni Industriali; Lucia Sciacca, Direttore Comunicazione e Sostenibilità di Generali Country Italia e Global Business Lines e Membro del Comitato Welfare Index PMI; Andrea Mencattini, Head of Governance & Institutional Relations Generali Italia; Enea Dallaglio, Partner Innovation Team – Gruppo Cerved.
Nell’occasione, è stato assegnato a 105 imprese Welfare Champion il rating 5W (erano 22 nel 2017). Storie straordinarie di imprese che si sono impegnate su temi rilevanti per il Paese. Si tratta delle realtà caratterizzate da numerose iniziative in diversi ambiti del welfare aziendale, capacità gestionali e impegno economico-organizzativo elevati e impatti sociali significativi sulle comunità interne ed esterne all’impresa.
I premi Welfare Index Pmi alle imprese di Confartigianato – Le motivazioni
Galvanica Sata Srl (1° classificata)
L’azienda, nonostante il duro colpo della pandemia, ha dimostrato grande attenzione e vicinanza alle esigenze dei lavoratori. Offre sostegno alla maternità anche attraverso bonus economici, ha iniziative per favorire l’inserimento e la crescita professionale dei giovani e prevede check-up gratuiti per i dipendenti. Molta attenzione anche nei confronti della comunità che le ruota attorno attraverso sponsorizzazioni, donazioni e volontariato.
Inel Elettronica (2° classificata)
Piccola realtà che si occupa del controllo dei processi industriali. Offre elevata flessibilità a tutti i dipendenti nella gestione dell’orario lavorativo per favorire la gestione familiare, investe nella formazione delle giovani risorse anche con corsi extra professionali, ha un piano assicurativo per i lavoratori e sostiene economicamente i dipendenti anticipando il Tfr oppure erogando buoni carburante.
Dario Rino (3° classificata)
Azienda produttrice di succhi artigianali, dotata di frutteto o orto aziendale per i dipendenti. Ha un orario flessibile per le dipendenti con figli, collabora con l’Università di Verona per offrire stage e inserire giovani risorse e contribuisce, con donazioni, al sostegno parrocchiale della comunità di riferimento. Prevista, inoltre, la costruzione di un parco aziendale con relativo percorso della salute fruibile dai lavoratori.
Metal.B. Srl – Welfare Champion
Azienda metalmeccanica di precisione che produce conto terzi, dalle sue origini sempre molto attenta alle esigenze di conciliazione vita lavoro ma anche alla formazione specialistica di tutti i dipendenti. Attive anche una piattaforma dove viene versato il premio di produzione, tarata in base alle esigenze di ciascuno, e una piccola mensa aziendale, salvaguardata dalle chiusure dovute alla pandemia e molto apprezzata dai dipendenti.
Effebbi Arredamenti Snc – Welfare Champion
Nonostante le difficoltà legate alla pandemia l’azienda, che si occupa della realizzazione di arredi su misura, ha dimostrato una grande attenzione ai dipendenti. Spiccano la flessibilità oraria, i ticket restaurant e la disponibilità sia di mezzi aziendali che di un rimborso chilometrico. Previsti anche corsi di formazione professionali e corsi linguistici mentre fiore all’occhiello è la polizza sanitaria, per check-up periodici e il rimborso delle spese mediche.
Equilibrio e Benessere Srl – Welfare Champion
Centro Benessere che si occupa di servizi alla persona, fondato nel 2003. La formazione è l’area più importante tra le misure di welfare aziendale, con corsi finanziati dall’azienda e dai fornitori che ricoprono tutti gli interessi delle lavoratrici. A disposizione delle dipendenti tutti i servizi offerti all’esterno e grande sensibilità nei confronti delle esigenze familiari di ciascuna lavoratrice, soprattutto di chi ha figli.
Secondo il Rapporto 2021, il welfare continua a crescere nelle PMI: oltre il 64% delle piccole e medie imprese italiane ha superato il livello iniziale. In 6 anni le imprese con un livello di welfare elevato sono più che raddoppiate, passando dal 9,7% del 2016 all’attuale 21%.
Il Rapporto ha messo in evidenza che per affrontare la pandemia le imprese hanno attuato numerose iniziative di welfare aziendale: in ambito sanitario, dai servizi diagnostici per il Covid-19 (43,8%) ai servizi medici di consulto anche a distanza (21,3%) a nuove assicurazioni sanitarie (25,7%); nel lavoro, con maggiore flessibilità oraria (35,8%) e nuove attività di formazione a distanza (39%); a sostegno dei lavoratori e delle famiglie, con aumenti temporanei di retribuzione e bonus (38,2%), aiuti per la gestione dei figli e degli anziani (7,2%) e per la scuola (6,8%); ma anche offrendo contributi alla comunità esterna, come donazioni (16,4%) e sostegni al Sistema Sanitario e alla ricerca (9,2%). La gran parte di queste iniziative sono tuttora in corso e per il 42,7% delle imprese sono strutturali e permanenti.
Oggi le PMI sostengono le priorità del PNRR con un impatto su: Salute, Donne, Giovani, Famiglie e Comunità
Salute: cresce al 92,2% il numero di imprese che mette salute e sicurezza dei lavoratori come valori centrali nella gestione dell’azienda; il 22% hanno già attivato numerose iniziative di salute e assistenza per i lavoratori e i familiari.
Occupazione: oltre la metà delle PMI più attive nel welfare ha assunto nuovi lavoratori (51,2% vs media del 39,8%) contribuendo alla mobilità sociale di donne e giovani
Opportunità di lavoro e di carriera per le donne: la presenza femminile sale al 42% nelle imprese più attive nel welfare vs media 32,5%; salgono al 45,5% le donne in posti di responsabilità vs media 36,2%
Giovani: il 4,8% (in rapida crescita) sostiene le famiglie nell’educazione scolastica dei figli
Comunità: il 56% delle imprese hanno attivato numerose iniziative a sostegno della propria comunità
Produttività: il 54,8% delle imprese che hanno inserito il welfare nella strategia aziendale ha registrato ritorni positivi sulla produttività
Sostenibilità: 2 imprese su 3 intendono rafforzare l’impegno sociale verso i lavoratori (67,5%) e verso gli stakeholder esterni: la comunità locale e la filiera produttiva (63,1%)
Per la prima volta l’indagine misura l’impatto sociale delle iniziative di welfare aziendale su tutti gli stakeholder: lavoratori, famiglie, comunità, fornitori, consumatori
Si rafforza lo strumento di analisi di Welfare Index PMI, che valuta 127 variabili per indagare le misure delle iniziative, della capacità gestionale e di performance.
Il nuovo modello di analisi sviluppato con Cerved Rating Agency. Oltre alle iniziative di welfare per i lavoratori e le loro famiglie, ha monitorato l’impegno delle imprese nella tutela dei diritti e delle diversità, la responsabilità verso consumatori e fornitori, e sono state rafforzate le aree dello sviluppo del capitale umano, della tutela delle condizioni di lavoro, del welfare di comunità.
Il nuovo modello è organizzato in dieci aree: 1) Previdenza e protezione, 2) Salute e assistenza, 3) Conciliazione vita-lavoro, 4) Sostegno economico ai lavoratori, 5) Sviluppo del capitale umano, 6) Sostegno per educazione e cultura, 7) Diritti, diversità, inclusione, 8) Condizioni lavorative e sicurezza, 9) Responsabilità sociale verso consumatori e fornitori; 10) Welfare di comunità.
Welfare Index PMI promuove le PMI italiane in Europa con SME EnterPRIZE, la nuova iniziativa di Generali per premiare i modelli di business sostenibili delle imprese europee
Quest’anno Welfare Index PMI promuove il valore del welfare aziendale in Europa con la partecipazione alla prima edizione di SME EnterPRIZE, l’iniziativa di Generali che premia e valorizza i migliori esempi di business sostenibile sviluppati dalle piccole e medie imprese europee. Durante l’evento internazionale, che si terrà a Bruxelles il 28 settembre alla presenza di rappresentanti delle istituzioni europee e dei media, sarà inoltre presentato il White Paper sull’integrazione dei principi di sostenibilità nelle PMI europee, sviluppato da Generali in collaborazione con SDA Bocconi. Maggiori informazioni sono disponibili su https://it.sme-enterprize.com/.
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Il modello di analisi Welfare Index PMI
Il modello di analisi Welfare Index PMI, giunto alla sesta edizione, è stato arricchito tanto nell’oggetto di indagine quanto nei criteri di misurazione.
Per quanto riguarda l’oggetto, sono stati introdotti sia nuovi ambiti di rilevazione sia nuove variabili in ambiti già esaminati. Il nuovo modello è strutturato in dieci aree che accorpano le dodici del modello precedente e le integrano con i nuovi contenuti.
Per quanto riguarda i criteri di misurazione, sono stati introdotti nuovi indicatori che permettono di valutare le attività di welfare aziendale sotto diversi aspetti:
Indicatori di iniziativa: misurano l’ampiezza delle misure di welfare adottate e l’intensità delle iniziative in ogni area.
Indicatori di capacità gestionale: misurano la proattività delle imprese (capacità di intraprendere iniziative proprie, non solo in applicazione dei contratti nazionali), il coinvolgimento dei lavoratori, la comunicazione, la conoscenza delle norme, l’adozione di policy formalizzate con regolamenti e accordi.
Indicatori di performance: misurano i livelli effettivi di attuazione delle iniziative (entità della spesa, ampiezza della popolazione beneficiaria delle attività, esistenza di controlli e certificazioni) e i risultati ottenuti: per esempio indici di sicurezza del lavoro (infortuni), turnover dei dipendenti, indici di parità dei diritti e delle opportunità (quota effettiva di donne nella forza lavoro e in ruoli di responsabilità, quota di giovani nella forza lavoro).