STUDI – Le ombre della crisi ucraina sul made in Italy: con il conflitto per la Crimea del 2014 perso il 29,3% export verso la Russia
Un escalation della crisi ucraina, oltre ad ampliare gli effetti della crisi energetica in corso, rappresenterebbe un ulteriore fattore critico per le imprese manifatturiere italiane, strette nella tenaglia di aumento dei prezzi delle commodities, difficoltà di reperimento di materie prime e del personale, lunghi tempi di consegna e aumento dei costi del trasporto via container.
Una analisi delle conseguenze di lungo periodo della crisi di Crimea del 2014 evidenzia che, nonostante le prolungate sanzioni economiche alla Russia conseguenti al conflitto del 2014 – lo scorso 13 gennaio l’Unione europea le ha prorogate fino al 31 luglio 2022 – sale la dipendenza dal gas russo, la cui quota sui volumi delle importazioni Ue di gas naturale tra il 2013 e il 2020 aumenta di 1,6 punti percentuali. La dipendenza dal gas russo – espressa dal peso sul valore dell’import di questa commodity – sale anche in Italia.
Il made in Italy in Russia tra il 2013 e il 2021 – Le conseguenze del precedente conflitto russo-ucraino di otto anni fa si sono scaricate interamente sulle esportazioni verso la Russia che, tra il 2013 e il 2021, per l’Unione europea a 27 cumulano un calo del 23,4%, con una maggiore penalizzazione del made in Italy (-29,3%) rispetto alle esportazioni di Germania (-26,1%), Spagna (-21,9%) e Francia (-19,6%). Tra i prodotti maggiormente venduti dalle imprese italiane in Russia, nei sette anni in esame, il calo è drammatico per la moda (-43,4%), rimane severo per i macchinari (-26,7%), mentre, in controtendenza, sale l’export della chimica (+20,6%).
In chiave territoriale, tra le otto regioni maggiormente presenti sul mercato russo nove anni fa, tra il 2013 e il 2021 l’export è crollato in Abruzzo, dove segna un -75,9%, nelle Marche con -59,6% e in Toscana con -40,4%. Forti cali, seppure più allineati alla media, anche per Lombardia con -30,4%, Veneto con -26,2% ed Emilia-Romagna con -25,2%. Riduzioni progressivamente attenuate per Lazio con -12,4% e Piemonte con -1,8%.
Tra le prime venti province presenti sul mercato russo, per sette di queste tra 2013 e 2021 le esportazioni verso la Russia sono più che dimezzate: per Chieti, dove segnano un -81,4%, Fermo con -70,3%, Mantova con -61,3%, Varese e Rimini con -59,7% e Como con -54,4%.
Il made in Italy in Russia nel 2021 – Sulla base delle stime preliminari dall’Istat, si calcola che nel 2021 l’Italia ha un interscambio con la Russia di 7.697 milioni di euro di esportazioni e di 13.984 milioni di euro di importazioni, di cui il 53,5% è costituito da petrolio greggio e gas naturale, pari a 6.841 milioni di euro (import cumulato degli ultimi 12 mesi ad ottobre 2021). Nel 2021 le esportazioni verso la Russia segnano un rimbalzo dell’8,8%, ma risultano ancora inferiori del 2,3% rispetto ai livelli pre-pandemia del 2019. Il valore del made in Italy venduto in Russia nel 2021 rimane inferiore del 28,5% ai livelli del 2013, precedenti allo scoppio del conflitto russo-ucraino del 2014.
L’esposizione dei territori sul mercato russo – La regione con la maggiore esposizione sul mercato russo – valutata con l’incidenza percentuale delle esportazioni manifatturiere sul valore aggiunto del territorio – è l’Emilia-Romagna con l’1,00%, seguita da Veneto con 0,89%, Marche con 0,81% Piemonte con 0,64%, Friuli Venezia Giulia con 0,62% e Lombardia con 0,60%
Tra le maggiori province, l’export manifatturiero in Russia è almeno l’1% del valore aggiunto del territorio a Vercelli con 1,9%, seguita da Fermo con 1,7%, Vicenza con 1,6%, Reggio nell’Emilia con 1,4%, Frosinone con 1,2%, Treviso, Bologna e Piacenza con 1,1% e Rimini, Parma e Macerata con 1,0%.
I dati per territorio nella Appendice statistica ‘Crisi Ucraina: il made in Italy in Russia, 2013-2021’. Per scaricala accedi a ‘Consultare ricerche e studi’. Qui le pubblicazioni dell’Ufficio Studi.
Quota valore gas importato in Italia dalla Russia e made in Italy in Russia: 2013-2021
2013-2021, % valore import gas naturale e totale export beni in milioni di euro – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat ed Eurostat
Dinamica export 2013-2021 verso la Russia nei principali paesi Ue
2021 (ultimi dodici mesi a novembre), var. % cumulata rispetto 2013 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat
Peso dell’export manifatturiero in Russia sull’economia delle regioni
Incidenza % del valore del 2021 (somma ultimi quattro trimestri al III trimestre 2021) su valore aggiunto 2019 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
Trend export manifatturiero in Russia 2013-2021 per regione
I-III trim. 2021. Var. % cumulata decrescente del valore rispetto a stesso periodo 2013. Primo gruppo: reg.>1% su Italia I-III tr. 2021 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
L’articolo STUDI – Le ombre della crisi ucraina sul made in Italy: con il conflitto per la Crimea del 2014 perso il 29,3% export verso la Russia proviene da Confartigianato Imprese.