STUDI – Good news su Pil, lavoro, commercio estero. Granelli: “Decisivo il sostegno alla crescita”
In questi giorni sono stati pubblicati alcuni dati statistici che delineano una performance positiva per l’economia italiana, pur in un contesto internazionale che rimane complesso, caratterizzato da una frenata del commercio internazionale, acuita dalla crisi in Medio Oriente, e un aumento dei tassi di interesse senza precedenti nella storia dell’euro, fattori che stanno rallentando l’attività delle imprese manifatturiere e penalizzando gli investimenti in macchinari, essenziali per le transizioni green e digitali. Gli approfondimenti sulla tendenze della congiuntura saranno esaminate nel 28° report ‘2024, il percorso ad ostacoli per l’economia italiana’, presentato nel webinar di lunedì prossimo, 5 febbraio 2024, alle ore 12.
Il trend del PIL a fine 2024 – La stima provvisoria dell’Istat pubblicata questa settimana indica che nel quarto trimestre 2023 l’economia italiana è cresciuta dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,5% rispetto al quarto trimestre 2022. Questo risultato fa seguito al lieve aumento registrato nel terzo trimestre (+0,1%), e determina per il 2023 una crescita dello 0,7% in termini di valori reali. La stima del quarto trimestre 2023 riflette aumento diffuso tra i settori del valore aggiunto e, dal lato della domanda, un aumento della componente estera netta (export-import).
Italia, la locomotiva del PIL Ue tre 2019 e 2023 – L’economia italiana mostra la maggiore intensità della ripresa post pandemia, registrando nel quarto trimestre 2023 un livello del PIL superiore del 3,6% a quello del corrispondente trimestre del 2019, segnando un recupero post pandemia migliore del +3,0% della media Eurozona, al +2,9% della Spagna, al +1,8% della Francia e al debole +0,1% della Germania, economia entrata in recessione nel corso del 2023.
Lavoro, prosegue la crescita degli occupati – A dicembre 2023 si consolida un prolungato ciclo espansivo del mercato del lavoro. A dicembre 2023 gli occupati crescono del 2,0% su base annua, pari a 456mila lavoratori in più. A far da traino è il +2,7% dei dipendenti a tempo indeterminato, in aumento di 418mila unità, mentre gli occupati dipendenti a tempo determinato scendono dello 0,2%. Nell’ultimo anno tornano in positivo anche gli occupati indipendenti, che crescono dello +0,8%, pari a 42mila lavoratori in più. Complessivamente i dipendenti aumentano del 2,3% contando 413mila lavoratori in più.
Il mercato del lavoro italiano driver tra i G7 – Il 2024 è l’anno della Presidenza italiana del G7. Tra le sette maggiori economie avanzate l’Italia è al 1° posto per riduzione del tasso di disoccupazione tra il 2019 e il 2023, con una flessione di 2,0 punti, più ampia delle riduzioni di 1,1 punti della Francia, di 0,2 punti del Canada e di 0,1 punti degli Usa. All’opposto, la disoccupazione cresce in Giappone (+0,1 punti), Germania (+0,3 punti) e Regno Unito (+0,4 punti).
Torna in positivo il saldo del commercio estero – Come abbiamo anticipato, sulla crescita del PIL nel quarto trimestre del 2023 influisce, dal lato della domanda, un aumento della componente estera netta. Nei primi undici mesi del 2023, grazie ad una riduzione dell’import del 10% e una tenuta (+1%) dell’export, il saldo del commercio estero inverte il segno, passano da un deficit di 34,7 miliardi di euro ad un surplus di 28,9 miliardi di euro. Rimangono in deficit, seppur ridotto, la Francia (-120,0 miliardi di euro, era -178,3 nello stesso periodo del 2022) e la Spagna (-39,3 miliardi di euro, era -69,2 un anno prima). Per la Germania torna a salire l’ampio surplus commerciale (+192,0 miliardi di euro, era +76,5 miliardi nel 2022).
“Per non compromettere questi risultati – sostiene il Presidente di Confartigianato Marco Granelli – va posta la massima attenzione a politiche di sostegno della crescita, in una fase delicata del ciclo economico. L’indebolimento della ripresa del commercio internazionale con la crisi in Medio Oriente si sincronizzerebbe in modo pericoloso con politiche economiche restrittive. Mentre attendiamo un tempestivo segnale di inversione della politica monetaria a fronte del calo dell’inflazione, vanno ricavati spazi di sostegno degli investimenti delle imprese nel contesto di una politica fiscale che dovrà riadeguarsi alle riformate regole europee. È decisivo il sostegno all’economia da una efficiente e tempestiva attuazione del PNRR”.
Dinamica del PIL nei maggiori paesi Ue 2019-2023
IV trim. 2019-IV trim.2023, variazione % cumulata – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat
Variazione del tasso di disoccupazione tra 2019 e 2023 nei paesi del G7
Anno 2023. Variazione cumulata in punti percentuali sul 2019 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati FMI
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