MEDIA – Spirito Artigiano analizza i rischi dell’overtourism per la nostra identità culturale e produttiva
Il turismo arricchisce la nostra economia ma contemporaneamente rischia di impoverire l’identità culturale e produttiva dei nostri territori. Su questa duplice lettura si concentra il nuovo numero di ‘Spirito Artigiano’ dedicato appunto all’impatto dei flussi turistici e alle modalità di ‘consumo’ dei luoghi visitati.
Il fenomeno degli ‘affitti brevi’ è al centro dell’approfondimento in copertina firmato da Antonio Preiti, economista e docente all’Università di Firenze. In Italia si delineano due modelli di ospitalità turistica: quella tradizionale alberghiera e quella delle residenze private offerte in locazione. I loro effetti sull’economia sono decisamente diversi con una netta prevalenza del primo in termini di maggiore valore distribuito sul territorio.
E ancora gli ‘affitti brevi’ sono il tema dell’intervista al Prof. Filippo Celata, ordinario di Geografia Politica Economica all’Università La Sapienza, secondo il quale la diffusione di questa forma di ospitalità turistica provoca lo spopolamento dei centri storici e la riduzione delle tradizionali attività commerciali e artigiane destinate ai residenti.
Come fronteggiare i rischi da overtourism provocato anche dal boom degli affitti brevi nelle città e nei luoghi d’Italia più visitati? Lo spiega un approfondimento sulle contromisure adottate dalle amministrazioni locali a Venezia, Firenze, in Alto Adige e a La Spezia-Cinque Terre.
E proprio da La Spezia arriva la testimonianza di Roberto Cozzani, moderno e dinamico imprenditore associato a Confartigianato che punta su un modello di turismo sostenibile. Ha fondato e gestisce un’attività di affittacamere “Casa Danè” che unisce varie strutture a pochi passi dalla stazione centrale della città e che occupa stabilmente 11 dipendenti. È inoltre Presidente del Consorzio degli affittacamere “Welcome to La Spezia” associato a Confartigianato, che mette insieme il know-how di una sessantina di strutture, per studiare flussi turistici, intercettare tendenze ed offrire servizi innovativi.
Il turismo che ‘consuma’ il territorio fino a snaturare la reale identità dei luoghi visitati è al centro nell’analisi sui paradossi del turismo, mentre l’impatto delle locazioni turistiche sull’ecosistema dell’abitare e sul tessuto imprenditoriale è approfondito da Roberta Corbò, responsabile ‘Patrimoni territoriali, comunità locali e turismo’ di Confartigianato, che mette in evidenza la perdita di autenticità di molte località ricercate dai turisti. Le botteghe lasciano il posto a negozi di souvenir stereotipati e i ristoranti abbandonano la cucina locale per menù anonimi e standardizzati.
Fenomeni che sono saliti alla ribalta della stampa come rileva una raccolta degli articoli apparsi tra marzo e luglio sui quotidiani nazionali che lanciano l’allarme overtourism e propongono soluzioni per contenere questo fenomeno dannoso per l’identità sociale ed economica dei centri storici italiani con pesanti riflessi negativi sull’ambiente.
Enrico Quintavalle, responsabile dell’Ufficio studi di Confartigianato, mette in evidenza il forte recupero, dopo la pandemia, dei flussi turistici in Italia. Un boom che coinvolge con effetti positivi anche le imprese artigiane e i piccoli imprenditori e che incrocia i rischi di unaffollamento turistico destinato ad accentuarsi.
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