MEDIA – On line i nuovi contenuti ‘illuminati’ da Spirito Artigiano
Nuova edizione di Spirito Artigiano, la piattaforma digitale sviluppata dalla Fondazione Manlio Germozzi sulla base del progetto culturale di Confartigianato.
Sotto la lente, in questo numero, l’emergenza energetica scatenata dalla guerra in Ucraina e le possibili risposte green messe in campo in Italia dagli imprenditori di Confartigianato, l’innovazione e la tradizione applicate al violino, strumento musicale che nasce dalle mani degli artigiani, il viaggio della Rai tra le imprese di Confartigianato con il programma della rete ammiraglia ‘Linea Verde Start’ e il programma radiofonico ‘I viaggi di Radio1′, l’inclinazione dei giovani per i mestieri legati all’artigianato, la creatività di designer e artigiani in mostra a Beirut.
In apertura, Davide Tabarelli, Presidente di NE Nomisma Energia, firma un’analisi sulle conseguenza della guerra in Ucraina per i nostri approvvigionamenti di gas. L’Italia è più vulnerabile della Germania poiché metà della produzione elettrica da noi si fa con il gas, mentre in Germania conta per il 10%. Mentre con affanno cerchiamo di capire cosa sta succedendo, la definizione di una strategia per affrontare la crisi è ancora lontana e il fallimento sulla produzione nazionale di gas la dice lunga sulle debolezze dell’Italia.
Una risposta possibile alla crisi energetica la sta già sperimentando Confartigianato Imprese Bergamo con un progetto-pilota, descritto dal Presidente Giacinto Giambellini, per la realizzazione della prima comunità energetica della provincia orobica. Interesserà diverse imprese artigiane che potranno avere importanti occasioni di risparmio grazie alla produzione di energie rinnovabili da utilizzare in condivisione.
Il futuro green, in cui la tradizione manifatturiera abbraccia l’innovazione tecnologica e si sposa con la sostenibilità ambientale, è raccontato da Federico Quaranta, conduttore del programma ‘Linea Verde Start’, realizzato da Rai 1 in collaborazione con Confartigianato. Per Quaranta ‘nelle mani degli uomini passano la storia e la vita di una comunità’ e i saperi artigiani tramandati da generazioni caratterizzano le multiformi identità dei territori italiani.
Territori e testimonianze di imprenditori di Confartigianato che sono protagonisti anche de ‘I viaggi di Radio1‘ nell’artigianato leccese. Al centro della puntata del 30 aprile la città di Lecce, capitale del barocco pugliese, con i suoi monumenti, chiese e palazzi rivestiti della morbida pietra bianca locale. La preservazione di materiali e risorse naturali è affidata al lavoro degli artigiani che perpetuano la tradizione e permettono di apprezzare l’autenticità di in questo lembo d’Italia ospitale e vivace.
La tradizione e l’innovazione, l’intelligenza umana e quella artificiale possono unirsi per cogliere nuove sfide e raggiungere risultati impensabili. Lo scopriamo nell’approfondimento su una collaborazione tra il Politecnico di Milano, con i ricercatori del Musical Acoustics Lab, il Museo del Violino di Cremona, il liutaio cileno Sebastian Gonzalez e il mandolinista professionista Davide Salv. Ne è nato ino studio denominato “A Data-Driven Approach to Violinmaking” che mostra come un algoritmo neurale possa prospettare il comportamento vibratorio delle tavole dei violini a partire da un numero limitato di parametri geometrici e meccanici delle tavole stesse. . In pratica, l’intelligenza artificiale può prevedere che tipo di suono si potrà generare da un determinato pezzo di legno e con un algoritmo si avrà la possibilità di definire nel dettaglio quale forma dare al violino perché si generi il suono perfetto.
Intanto, però, il suono magico del violino nasce dalla maestria di Stefano Trabucchi, liutaio di Cremona, che, in un’intervista, descrive il proprio lavoro e sottolinea che i violini e gli altri strumenti a corda sono fatti con le stesse tecniche che utilizzava Stradivari. Da almeno cinque secoli, la liuteria cremonese è un’eccellenza artigiana assoluta, riconosciuta in ogni angolo del globo e patrimonio dell’Umanità per l’UNESCO.
Ed è proprio il fascino dei mestieri artigiani ad attrarre molti giovani come testimonia una ricerca svolta dalla Klaus Davi and company secondo la quale il 56% degli intervistati, in un campione di 500 giovani tra i 18 ed i 30 anni, sceglie mestieri legati al mondo dell’artigianato made in Italy. La sintesi di questa indagine, pubblicata sull’Avvenire di giovedì 15 marzo, evidenzia un cambio di passo e che lavorare nel mondo del Made in Italy sta diventando una ambizione diffusa tra le nuove generazioni.
L’artigianato alimenta anche la rinascita culturale e manifatturiera di un Paese come il Libano devastato da anni di guerra civile. Ce lo svela la notizia sulla mostra “Beirut. Les Temps du design”, inaugurata il 24 aprile in Belgio. Più di 200 oggetti in mostra e oltre 25 designer coinvolti che contribuiscono a mantenere in vita le botteghe degli artigiani, salvando un bene prezioso e innestandovi nuove tecniche e tecnologie.
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