CREDITO – Al via la riforma del Fondo di garanzia per le Pmi: Confartigianato analizza opportunità e sfide
Dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024 è in vigore la nuova disciplina del Fondo di garanzia per le PMI, volta a facilitare l’accesso al credito da parte delle piccole imprese. La riforma è stata analizzata oggi durante un webinar organizzato da Confartigianato e riservato al Sistema Confederale, al quale è intervenuto Massimo Bitonci, Sottosegretario al Ministero delle imprese e del Made in Italy con delega al Fondo.
Ai lavori, condotti da Emanuele Cecala, responsabile credito e finanza di Confartigianato, hanno preso parte Vincenzo Mamoli, Segretario Generale di Confartigianato, Stefano Peruzzi, coordinatore Area Credito ed Agevolazioni di Confartigianato Imprese Arezzo, Andrea Bianchi, direttore generale di ConfidiSystema, Bruno Panieri, direttore politiche economiche di Confartigianato.
Il confronto è stato aperto dal Segretario Generale Vincenzo Mamoli il quale ha rimarcato l’importanza della riforma del Fondo “frutto – ha detto – di un dialogo costante e costruttivo di Confartigianato con il Ministero e della sensibilità e attenzione del Sottosegretario Bitonci nei confronti delle proposte della Confederazione per offrire risposte agli imprenditori alle prese con i pesanti effetti della stretta monetaria iniziata a luglio 2022: nell’ultimo anno un aumento di 7,4 miliardi del costo del credito e la riduzione del 6,3% dei prestiti che hanno frenato investimenti in macchinari e impianti. Le nuove regole aumentano il plafond disponibile per ogni impresa, ampliano la platea di chi può accedere alla garanzia, valorizzano l’integrazione tra garanzia pubblica e privata, introducono gratuità per le micro imprese e definiscono nuove percentuali di copertura”. “Ora – ha sottolineato Mamoli – bisogna utilizzare questo anno di vigenza della riforma per affinarne il funzionamento, rafforzare l’approccio inclusivo che ha caratterizzato finora l’interlocuzione con il Ministero con la rapida costituzione del nuovo Comitato consultivo che vede il coinvolgimento delle organizzazioni di rappresentanza delle imprese”. Il Segretario Generale di Confartigianato ha messo in evidenza un altro aspetto positivo della riforma che valorizza il principio di “complementarità” tra garanzia pubblica e garanzia mutualistica come quella offerta dai Confidi.
Il Sottosegretario Massimo Bitonci, nell’illustrare la riforma, ha sottolineato l’importanza e l’utilità del contributo offerto da tutti i soggetti e gli stakeholder coinvolti nel confronto che ha portato alla nuova disciplina del Fondo il cui obiettivo è quello di dare risposte alle piccole imprese che rappresentano il modello vincente del nostro sistema produttivo. Bitonci ha assicurato che si inizierà a lavorare da subito per garantire la migliore operatività del Fondo e, ricordando gli sforzi fatti sul fronte della governance, per garantire l’ampia rappresentanza delle imprese nel Comitato di gestione. Ha altresì annunciato che è in vista la riforma dei confidi sui quali si è delineata una proposta di legge unitaria ed ha anche anticipato che, a breve, il Ministero presenterà il piano Transizione 5.0 con una ‘dote’ di 13 miliardi di incentivi per favorire la trasformazione digitale ed energetica delle imprese.
Stefano Peruzzi, coordinatore Area Credito ed Agevolazioni di Confartigianato Arezzo, ha sottolineato che per le Associazioni del Sistema Confederale la sfida consiste nel saper gestire la programazione finanziaria per giocare un ruolo attivo nel rapporto banca-impresa. Peruzzi ha anche fatto rilevare la necessità di una maggiore innovazione digitale negli enti pubblici che gestiscono la finanza agevolata. Da parte sua, Andrea Bianchi, direttore generale di ConfidiSystema, apprezzando il ritorno alla complementarietà tra garanzia pubblica e privata in una logica di riequilibrio e di collaborazione, ha sottolineato la necessità che i Confidi si facciano trovare preparati per affrontare questa sfida.
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