TURISMO – Confartigianato Cluster Turismo lancia l’allarme sulla riforma della professione di guida turistica, che rischia di creare operatori meno preparati
Le guide turistiche svolgono una preziosa attività di divulgazione e promozione del patrimonio culturale del nostro Paese, un patrimonio universalmente riconosciuto come tra i più estesi e importanti al mondo, che per questo richiede conoscenze specifiche per ogni territorio. Come abbiamo più volte manifestato nel corso delle riunioni convocate dal Ministro del Turismo Daniela Santanché, riteniamo che la scelta di abbandonare la figura di guida turistica regionale per passare ad una figura unica nazionale non può che andare a detrimento della conoscenza delle specificità territoriali e porterà le nuove guide turistiche ad avere una preparazione più generica e limitata.
Questo si sarebbe potuto ovviare prevedendo una specializzazione obbligatorie delle guide su uno specifico ambito territoriale. Ma neanche questa ipotesi è stata accolta. Esprimiamo il timore che questo tipo di impostazione avvantaggerà le mete più famose a detrimento dei centri minori e favorirà le grandi piattaforme di prenotazione.
La mancanza di guide preparate per affrontare un consumatore esigente, culturalmente preparato e interessato alla specificità dei territori, non può essere colmata da una guida generalista. Scegliere una guida locale porta anche ricadute economiche positive sui territori che si visitano ed è un deterrente contro il turismo di massa. Chiediamo quindi di riconsiderare la questione della guida nazionale senza specificità territoriali, perché senza queste professionalità così preziose non possiamo davvero trasmettere la bellezza e la ricchezza del nostro patrimonio culturale.
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