ASSEMBLEA – Granelli: “Mpi motore del made in Italy’. Meloni: “Lo Stato è alleato di chi crea ricchezza e lavoro”
“4,5 milioni di artigiani, di micro e piccole imprese italiane, con 11 milioni di addetti, sono il motore del made in Italy che va alimentato con il carburante della fiducia. Noi usiamo l’intelligenza artigiana per costruire un futuro sostenibile. Ma abbiamo bisogno di un ambiente favorevole al fare impresa”. E’ l’appello che il Presidente di Confartigianato Marco Granelli ha lanciato all’Assemblea della Confederazione svoltasi oggi a Roma alla presenza di 1500 persone, tra delegati del Sistema Confartigianato, esponenti del Parlamento, del Governo, delle forze economiche e sociali.
Le parole del Presidente Granelli hanno trovato risposta nel messaggio inviato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nei videomessaggi della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del Vice Premier e Ministro per gli Affari Esteri Antonio Tajani e nell’intervento del Ministro per gli Affari Europei, le Politiche di Coesione, il Sud e il Pnrr Raffaele Fitto.
“Il settore delle piccole e medie imprese – si legge nel messaggio del Capo dello Stato – si è confermato, anche nelle recenti crisi, un elemento di positiva elasticità dell’economia del Paese, prima porta di ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Espressione di creatività e delle tradizioni, l’artigianato è un carattere essenziale dell’identità italiana, con le sue inimitabili specializzazioni e competenze. L’artigianato, inoltre, rappresenta sempre più una significativa forma di iniziativa imprenditoriale giovanile ed è un fattore determinante per la valorizzazione dei borghi e delle economie locali, per contenere i fenomeni di spopolamento a cui sono soggetti. La tutela e lo sviluppo della filiera artigianale sono, dunque, priorità da perseguire, anche per non disperdere il patrimonio di esperienze accumulato”.
L’impegno del Governo al fianco delle imprese è stato ampiamente sottolineato dalla Premier Giorgia Meloni: “Fin dal nostro l’insediamento stiamo lavorando, passo dopo passo, per mettere al centro chi produce e fare in modo che lo Stato sia un alleato di chi crea ricchezza e posti di lavoro. Abbiamo varato la riforma fiscale che l’Italia attendeva da decenni e che si pone alcuni obiettivi di fondo: ridurre la pressione fiscale e riequilibrare il rapporto tra fisco e contribuenti. Il governo ha “rispetto” per chi “ogni giorno si rimbocca le maniche e considera la propria attività, la propria impresa, come parte di qualcosa di più grande”. La Premier ha sottolineato alcune “sfide cruciali che la società nella quale viviamo pone a tutti, in particolare a chi come voi fa impresa. Una di queste è sicuramente l’impatto che l’evoluzione tecnologica, l’intelligenza artificiale, la transizione ecologica stanno avendo, e avranno sempre di più, sulla nostra vita quotidiana. Compreso il nostro modo di produrre. E la prima questione che dobbiamo porci è capire come cogliere le opportunità che questi cambiamenti ci offrono, senza però subirli passivamente, ma essendone protagonisti. So bene che Confartigianato, il mondo dell’artigianato nel suo complesso, ha ben chiaro quanto questa sfida sia importante. È una consapevolezza che deriva dall’eccellenza delle nostre produzioni, dalla forza delle nostre radici, dalla solidità della nostra tradizione che da sempre si coniuga con l’innovazione. Insomma, quell’unicum tutto italiano che nessun’intelligenza artificiale sarà mai in grado di sostituire o eguagliare”.
Impegni confermati dal Ministro Antonio Tajani il quale ha affermato che “le piccole e medie imprese artigiane sono la spina dorsale del tessuto produttivo italiano. Il Governo intende fare tutto il possibile per sostenerle. Da Nord a Sud 4 milioni di piccole e medie imprese generano il 50% del PIL e dell’export italiano. Fanno dell’Italia la seconda manifattura d’Europa. Non si tratta di un successo solo di numeri e di fatturato, ma di un modo di fare impresa che pone al centro la persona e il legame con il territorio. E le piccole e medie imprese sono al centro della diplomazia della crescita e delle iniziative per promuovere l’export. Vogliamo esservi vicini, essere vicini ai territori, sostenere l’economia reale. Aiutare la nascita e lo sviluppo dell’imprenditorialità artigianale, perché gli artigiani sono il quid che rende il made in Italy unico nel mondo. Vogliamo continuare a lavorare insieme, a fare sistema per valorizzare i migliori talenti e le migliori energie del nostro Paese”.
Il Ministro Raffaele Fitto ha approfondito i dettagli del lavoro del Governo, in particolare sul fronte del Pnrr: ”Siamo reduci in questi giorni da una legge finanziaria che io definisco seria e responsabile” che ha raccolto ”i giudizi positivi di tutte le principali agenzie di rating e da parte dei mercati e delle istituzioni europee. La manovra, inoltre, dà l’idea di collegarsi a quel tema che è la stabilità che rappresenta un punto di forza fondamentale per il nostro paese a prescindere da chi governa e consente anche di poter guardare ai prossimi anni, di non dover affrontare delle scelte sempre e comunque con un angolo di visuale determinato dai mesi successivi” ma nell’ambito di una legislatura. ”Il lavoro che il governo sta portando avanti, sia sul fronte delle riforme che sul fronte delle scelte, va esattamente in questa direzione”. “Io sono fiducioso – ha aggiunto – che entro il termine di quest’anno, e già a partire dai prossimi giorni, il nostro Paese potrà incassare la quarta rata del Pnrr e potrà concordare con la Commissione europea l’intera revisione del Piano” raggiungendo ”gli obiettivi modificati della quinta rata”. L’Italia ha ”il più grande Piano in Europa”. “Abbiamo definito ed ottenuto il pagamento della terza rata del Pnrr. Stiamo definendo, in questi giorni, il pagamento della quarta rata del Pnrr e la revisione complessiva dell’intero Piano con, non solamente il capitolo del RepowerEu, ma anche con una serie di altre opportunità. Lo stiamo facendo con una visione d’insieme che il governo ha messo in campo sin dall’inizio della legislatura”.
Il Presidente Marco Granelli, nella sua relazione, ha sottolineato: “Noi piccoli imprenditori creiamo lavoro, siamo produttivi e sostenibili, investiamo in innovazione, esportiamo. Nei prossimi tre mesi copriremo il 60% del totale delle assunzioni previste dalle imprese, il 66% delle nostre aziende è impegnato a ridurre l’impatto sull’ambiente della loro attività, le nostre esportazioni valgono 60 miliardi, superiamo le grandi aziende nella crescita di investimenti in innovazione. La piccola impresa è sostenibile per definizione, attenta più di ogni altra a salvaguardare il territorio in cui opera, a ridurre gli sprechi e a valorizzare le relazioni umane nelle comunità. È protagonista dell’economia circolare, alla quale contribuisce in modo importante, sia come occupazione, sia come fatturato. La politica deve riconoscere concretamente questo nostro ruolo di costruttori di futuro, eliminando i tanti ostacoli che frenano l nostri sforzi per agganciare la ripresa. Riconosciamo al Governo l’impegno per riformare il contesto in cui si muovono le imprese, ad esempio sui fronti del fisco e della burocrazia, per cercare un equilibrio, anche con la manovra economica, tra le scelte di rigore e le regole di bilancio europee e le opzioni per la crescita, per dare attuazione al Pnrr”. “Tuttavia – ha messo in guardia il Presidente di Confartigianato – c’è ancora molto da fare per liberare le nostre energie. Chiediamo un fisco equo e sostenibile, perché oggi paghiamo 28,8 miliardi di maggiori tasse rispetto alla media europea. Basta con la burocrazia, che ci costa 16,8 miliardi di mancata crescita. Il denaro ci costa troppo: in un anno, a causa della stretta monetaria e del caro-tassi, abbiamo dovuto sborsare 7 miliardi e mezzo. Per finanziare i nostri progetti di sviluppo serve una banca pubblica dedicata alle micro e piccole imprese e il Fondo centrale di garanzia deve sostenere chi merita credito. Le risorse del Pnrr vanno usate anche per sostenere i nostri investimenti in tecnologia e innovazione, rinforzando il programma Transizione 4.0 e la Nuova Sabatini. Servono nuove politiche formative e incentivi all’apprendistato perché le nostre imprese possono creare lavoro ma mancano i lavoratori. Lo scorso anno abbiamo avuto difficoltà a reperirne ben 1,4 milioni. Siamo alla ricerca del talento perduto: la carenza di manodopera ci sottrae 10,2 miliardi di valore aggiunto. E nel frattempo 1 milione e mezzo di giovani non si offrono sul mercato del lavoro. Paghiamo l’energia il 35% in più della media europea. Le bollette delle piccole imprese non sono un bancomat ad uso e consumo della transizione energetica delle imprese energivore. Così si va contro le indicazioni europee della transizione energetica giusta. Bisogna eliminare gli oneri che gonfiano le nostre bollette e con il programma RePowerEU nel Pnrr bisogna favorire i nostri investimenti in impianti da fonti rinnovabili”.
L’Assemblea di Confartigianato ha ospitato anche un colloquio con il Presidente della Cei, Cardinale Matteo Zuppi, condotto dalla giornalista Rai Monica Maggioni, nel corso del quale il Cardinale ha condiviso le preoccupazioni del Presidente Granelli per la difficoltà occupazionale che devono affrontare i giovani. “C’è tanta fragilità – ha detto il Presidente della CEI – che tanti vivono e che esprimono chiudendosi, oppure tanti giovani che vanno all’estero. Sono 120mila, tutti gli anni, le persone che vanno fuori dall’Italia, curiosamente sono persone del nord. Il 75% va in Europa. Oggi andare a lavorare a Berlino è diverso da quando andavano i nostri nonni o genitori che andavano in un altro mondo. C’è una maggiore apertura all’Europa ma se ci vanno perché lì guadagnano, e qui no, ci resto male”, ha detto il cardinale. Zuppi è tornato sul problema dell’”individualismo” nella società: “C’è l’io che nutriamo” con “anabolizzanti e tranquillanti”. Invece “non c’è storia: l’io trova se stesso se trova il noi”. “C’è tanta possessività distruttiva come vediamo in tanti casi”: è “l’incapacità di donare perché non c’è l’altro, perché pensiamo di stare bene nutrendo l’io”, ha sottolineato il cardinale. “Quando l’economia va contro la persona” vuol dire che “c’è qualcosa che non va, che va corretto. La dottrina sociale della Chiesa ha sempre al centro la persona“, “l’economia se non ha al centro la persona perde se stessa, impazzisce”. Il Presidente della Cei ha parlato del ruolo dell’artigianato e ha sottolineato: “Il più grande artigiano è il Padre Eterno perché riesce a fare delle cose straordinarie con il poco, comincio da me stesso, che ha”.
Leggi la relazione del Presidente di Confartigianato Marco Granelli all’Assemblea
Leggi il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
Leggi il comunicato stampa di sintesi del Rapporto dell’Ufficio studi
Leggi il saluto introduttivo del Presidente di Confartigianato Marco Granelli al confronto con il Cardinale Matteo Zuppi
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