LA RISPOSTA di DANIELE RAVAGLIA ALLA LETTERA DEL SEGRETARIO CREMONESI
“Caro Cremonesi,
Ho trovato la sua lettera molto garbata ed a tratti spiritosa, nonostante tatti di argomenti estremamente seri.
Per questo motivo credo sia opportuna una puntualizzazione ovviamente senza alcuna pretesa di rappresentare il mondo bancario ma esclusivamente l’azienda che rappresento: Emil Banca.
Il primo elemento che vorrei sfatare è che la responsabilità della lentezza nell’erogare i finanziamenti tanto attesi dalle piccole imprese, che sono peraltro i nostri clienti di riferimento, sia la nostra.
Le varie comunicazioni pubbliche hanno creato negli imprenditori l’aspettativa che bastasse fare domanda per ottenere i famosi 25.000 euro che, in questo preciso momento, sono come l’acqua per un disperso nel deserto. Ma ovviamente non è così, seppure la proceduta è semplificata e, almeno per quanto ci riguarda, non chiediamo alcun documento in più rispetto a quelli previsti dal decreto, abbiamo il dovere di verificare la reale possibilità di rimborso del prestito. Questo lo dobbiamo fare a tutela del cliente ed anche nostro, in quanto abbiamo anche responsabilità penali nel caso di erogazioni irregolari (responsabilità che, nonostante ripetute richieste, il governo non ha azzerato per questo genere di operazioni).
Ma lo facciamo anche nell’interesse del cliente, il quale deve sapere che non si tratta di soldi a fondo perduto e che la garanzia statale tutela la Banca non lui. Se infatti non paga se la dovrà poi vedere con gli esattori di stato.
Vorrei anche precisare che le condizioni sono decisamente più basse delle ordinarie e comunque entro un tetto massimo stabilito dal Governo.
Certo, in altri paesi funziona in modo diverso, ma questa non è certo una responsabilità delle Banche, che da noi, sono state chiamate a sopperire
ad evidenti difficoltà pubbliche (basti pensare agli anticipi sulla Cassa Integrazione che noi stiamo erogando con regolarità ai nostri clienti).
Mi permetto poi di sottolineare con forza la grandissima disponibilità dimostrato dal personale Bancario, che nessuno ha ringraziato, ma che ha operato in condizioni di grande difficoltà, come tanti altri, a contatto con clientela non sempre consapevole della situazione.
E’ vero che anche noi stiamo ricevendo i clienti solo su appuntamento, ma abbiamo sempre assicurato il servizio e il nostro personale è sempre disponibile a dare consigli ai clienti su come affrontare questa difficile situazione. E questo lo facciamo non semplicemente raccogliendo le richieste di finanziamento in modo passivo, ma cerchiamo di indirizzare il cliente verso soluzioni a lui più congeniali, ad esempio rispetto alla durata del rimborso.
In questi due mesi abbiamo concesso moratorie su quasi 8.000 mutui per un importo debitorio di quasi 800 milioni ed abbiamo istruito 2.000 richieste di finanziamento. Per fare questo abbiamo chiesto ampia disponibilità al personale e creato team di lavoro dedicati; la Banca è con convinzione e determinazione a fianco dei clienti in un rapporto consolidato da tempo che ritengo si fonda sulla reciproca fiducia.
Vogliamo quindi lavorare fianco a fianco anche con le Associazioni di categoria, sapendo che anche voi avete i nostri stessi obiettivi.
Sappiamo bene infatti che da questa situazione ne usciremo solo insieme e noi intendiamo fare la nostra parte”.
Daniele Ravaglia – Direttore Generale Emil Banca
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